Gli uccelli sono stati ribattezzati “ghiaccioni”. Pochi i progressi con il dialetto bergamasco. Le parole del capo spedizione: “Vorremmo spingerci ancora più giù”
Antartide – Movimento al polo sud. Grande stupore ha destato nelle popolazioni di pinguini dell’Antartide l’arrivo di un manipolo di Arditi muniti di bandiere verdi e simboli padani, intirizziti dal gelo ad eccezione del figlio di Bossi, che in quanto trota ha il sangue freddo. Due validi rappresentanti della “razza Piave” si sono immediatamente esibiti in una erezione particolarmente baldanzosa, purtroppo in realtà determinata dal congelamento dell’attrezzo con conseguente rovinosa e inopinata caduta a terra, succulente prede per una colonia di Albatros ivi residente.
Ancora più giù. Due altri rappresentanti delle camicie verdi si sono immediatamente cimentati, da parte loro, nell’insegnamento del dialetto bergamasco ai teneri virgulti pinguini, che però non hanno dato grandi segni di predisposizione alle lingue ed alla cultura in generale. Non peggio della trota, naturalmente. Pare che Bossi, avendo avuto notizia di tutto quel ghiaccio vivo, ne abbia provato una profonda invidia. Gli arditi hanno stabilito che le popolazioni locali, di qualunque specie si trattino, vengano apostrofate col termine di “ghiaccioni”, anzichè di “terroni”, per ovvi motivi. La soddisfazione per il risultato ottenuto è stata notevole, ad eccezione del fatto che a questo punto spingersi ulteriormente a sud risulta impossibile, a meno di non considerare gli astri che popolano i cieli dell’area come “collocati giù in meridione”. Bisognerà chiedere lumi alla trota.
Di Franco Cappelletti (esperto di cose polari)