’Il presidente di giuria Sandro Veronesi: “Sono rimasto colpito dall’elevata qualità delle bugie letterarie”. Lo scrittore pratese ha deciso: primo un pistoiese, poi una abruzzese e infine una barese nell’Italia degli scrittori bugiardi. Premiata la bugia che ha fatto nascere il vincitore.
Le Piastre 4 agosto 2012. Il Campionato Nazionale della bugia ha i suoi primi vincitori: si tratta dei partecipanti alla sezione letteraria. Sono, insomma, i tre scrittori più bugiardi d’Italia.
Il Bugiardino d’oro se l’è aggiudicato Afrisio Ferretti di Pistoia che ha vinto raccontando la bugia che l’ha fatto nascere.
E’ stato scelto dallo scrittore pratese Sandro Veronesi che per i posti d’onore ha indicato le bugie di due donne: I colori di Clara di Valeria Bellobono di Avezzano (Aquila) eDonne di Annarita Liscio di Bari. La premiata con il Bugiardino d’argento racconta della bugia che ha salvato la protagonista da violenze familiari, mentre il bronzo è andato ad una bugia “terapeutica” servita per curare un timidone.
“Sono rimasto colpito – è il commento di Veronesi – dall’elevata qualità delle bugie letterarie. Gli altri componenti della giuria hanno sottoposto al mio giudizio dieci raccontini finalisti. Io ho preferito “La bugia che mi ha cambiato la vita”, per aver volato con grazia e leggerezza su un intero secolo, su paesi e usi perduti, su guerre, lutti, sogni, amore e speranze, per raggiungere una bugia quasi impercettibile, quasi invisibile, ma dalle conseguenze enormi. E ciò che sembra impossibile, tutto questo in 15 righe“.
Ecco quindi la versione integrale della bugia vincitrice.
“Il mi babbo, classe 1913, è sempre vivo e ha sempre raccontato qualcosa della sua vita. Rimasto orfano a sette anni, ha sempre cercato di lavorare e di migliorarsi. Veniva alla S. Giorgio in bicicletta da Castelmartini, fin quando si sistemò in affitto a Spazzavento. Si sarebbe dovuto sposare con una santa donna, la Tosca, che impagliava i fiaschi, come tante donne di Spazzavento. Ma doveva costruirsi la camera da letto, perché faceva il falegname. E la Tosca diceva: ma è pronta? Passarono mesi e mesi dalla prima domanda e finalmente fu pronta: e si sposarono nel 1942 a Spazzavento. Un anno dopo, preciso, nacque mio fratello Valeriano, che avrebbe dovuto chiamarsi Afrisio, il nome del nonno. Morto a 31 anni causa la guerra del 15-18. Qualche anno dopo, in una notte buia, come tutte le notti, il babbo disse alla mamma di spengere la luce. La mamma disse: “che hai qualche intenzione?” Lui replicò dicendo che era stanco. Nove mesi dopo nacqui io. Ecco la bugia che cambiò la mia vita!!!”
I vincitori sono stati premiati nel corso della prima serata del 36° Campionato nazionale della bugia che si è aperta a Le Piastre, dove si concluderà domenica 5 agosto nel pomeriggio con la proclamazione dei raccontatori, adulto e bambino, più bugiardi d’Italia.